Bioshock: The Collection [Hands-On]
Bentornati a Rapture e Columbia
Su Bioshock e l'impronta indelebile che ha lasciato nella storia dei videogiochi c'è sempre tanto, troppo da dire. Anche se parlare di una Collection significa parlare di quello che può sembrare solo un mero aggiornamento grafico, sappiate non possiamo ridurre tutto solo a questo. Bisogna vedere che cosa è cambiato perché, ad uno sguardo poco attento, i cambiamenti sembrano minimali, irrisori: ed invece quei piccoli dettagli servono ad arricchire l'esperienza in maniera iperbolica. E così, con la remastered di Bioshock, Bioshock 2 e Bioshock Infinite, sebbene si possa credere che non ce ne fosse bisogno, abbiamo nuovamente il pretesto di parlare di Bioshock, e schifo non ci fa. Senza aspettare oltre, vediamo insieme che cosa vi permetterà di vivere Rapture e Columbia nelle loro versioni definitive, anche se le avete già visitate.
No Gods or Kings, only Man
Partiamo, come è ovvio, con il primo episodio, quello storico che ci ha lanciato in un'avventura senza precedenti, sia dal punto di vista tecnico che narrativo. Bioshock si presenta, su PS4 e Xbox One, in una nuova veste a 1080p, caratteristica assente dalla versione originale (si trattava, al massimo, di un upscale da 720p) salvo che su PC.
Anche se la versione su cui abbiamo messo mano non era ancora quella che vedremo uscire nei negozi e sulle piattaforme digitali, era possibile avere una chiara idea di buona parte delle caratteristiche che troveremo giocandolo. Il team di sviluppo ha rimesso mano a modelli 3d e texture, alcune addirittura ricreate da zero, per portare Bioshock al livello successivo e, se per chi non l'ha mai giocato sarà uno spettacolo per gli occhi, per i fan di vecchia data sarà interessante rivivere tutto in chiave riveduta e corretta. State comunque tranquilli, a differenza di molti remake "HD", questo nuovo Bioshock non perde la linfa vitale delle origini. La cosa più importante da notare è che, con un engine rinnovato, anche il motore del fisico del gioco permette simulazioni (cadute, rag-doll, e molto altro) molto più realistiche e meno scattose o irrealistiche di quanto non visto in passato. Alcuni livelli hanno un design leggermente rivisto ed inoltre sono state aggiunte nuove luci dinamiche ed alcuni alpha e posteffects per rendere il gioco più gradevole da vedere. Anche il texture filtering è stato aggiornato per rendere le texture più dettagliate e nitide.
Bioshock 2, che usava una versione dell'engine pari a quella del primo, ha subito lo stesso trattamento, arrivando a noi bello più che mai. Forse, a differenza di quando uscì, chi non l'ha apprezzato potrà farlo questa volta.
La Torre protegge l’Agnello dal Falso Profeta
E poi c'è Bioshock Infinite, a suo tempo agognato e pluririmandato sequel del primo Bioshock (dico del primo perché il secondo non era stato curato dal team originale), che è però anche quello a noi cronologicamente più vicino e, quindi, il rischio é di non notare così tanto le novità introdotte. Di base, su PC, le differenze rispetto all'originale sono poche e non sono così visibili, mentre su console (PS4 e Xbox One), si tratta di un porting diretto (leggermente adattato per girare su console senza troppi lag e con qualche ombra meno dettagliata) dalla versione PC aggiornata ed in uscita, quindi il salto di qualità rispetto alla versione X360 / PS3 è davvero importante: all'epoca, infatti, si trattava di una versione a 720p, con texture compresse e senza (o quasi) ombre dinamiche. Inoltre, l'antialiasing era pressoché inesistente. Tutte le versioni di Infinite hanno però un texture filtering migliorato, che permette un dettagli importante rispetto al passato. La cosa importante è che tutti e tre i titoli includeranno i rispettivi DLC usciti (escluso il multiplayer di BIoshock 2), quindi di certo può far gola a chi non riuscì ad acquistarli in passato. E, per gli italioti, sappiate che anche il doppiaggio italiano sarà incluso in ogni gioco (insieme a tutte le altre lingue delle versioni originali).
Sarò di parte (ebbene, sì) ma Bioshock è uno di quei capolavori immortali destinato ad essere preservato e giocato da tutti per sempre. Non giocarlo vuol dire farsi mancare un pezzo fondamentale di storia del game design e di narrativa perfetta. Se gli avete giocate, compratelo. Se non gli avete giocati, compratelo. E' un titolo democratico, perché regala emozioni, nuove e non, a chiunque lo giocherà.


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Bioshock: The Collection
- data d'uscita: 16 settembre 2016
- produttore: 2K Games
- sviluppatore: 2K Games
- Genere: FPS (sparatutto in soggettiva)