Puella Magi Madoka Magica La storia della ribellione
La disperazione è l'ultima a morire
Come vi avevamo accennato nel precedente articolo su “Il Giardino delle Parole”, Akiyuki Shinbo e il suo studio, dopo le critiche ai primi due film, si sono spremuti parecchio per portare a compimento questo terzo (ed ultimo?!) capitolo della serie cinematografica di Madoka Magica, il quale in realtà può collocarsi anche come film conclusivo dell’originale serie di 12 episodi, vista la natura riassuntiva dei primi due lungometraggi. Come è emerso dalla recensione di Puella Magi Madoka Magica [ Parte 1 ] L'inizio della storia, infatti, il più grande difetto della produzione era esattamente questo cocente sentore di già visto che permeava tutta la pellicola, mentre i fan chiedevano a gran voce qualcosa di nuovo: nonostante le consuete piccolezze che Shinbo va a modificare da versione a versione, l’adattamento cinematografico ci era sembrato poco più di un pretesto per rimpolpare le casse dello studio Shaft.
Sentimento che in La storia della ribellione in un certo senso ritorna, ma viene ma mano distrutto e riplasmato grazie agli avvenimenti in pareri diametralmente opposti.
Homura in Wonderland
Le vicende narrate in Puella Magi Madoka Magica - The Movie La storia della ribellione partono nuovamente dal concetto di loop espresso nel finire della serie; in questo caso però c’è qualcosa che non torna, qualcosa di fuori posto. I prima minuti di questo lungometraggio sono la sintesi di quel che ogni fan di Madoka può desiderare, tant’è che la pellicola concede ogni tipo di gratificazione ben oltre il fan service: canzoni corali, balletti, trasformazioni di gruppo, colpi combinati e così via. Purtroppo le vicende passate ci hanno insegnato che la vita delle ragazze magiche di Mitakihara non può essere così semplice e divertente, ma pare che l’unica a serbare dei dubbi su questo strano mondo sia Homura. Da qui parte un’escalation di accadimenti che andranno ad approfondire lo stato attuale in cui si ritrova il gruppo di ragazze (passando per liti interne e soprattutto per uno scontro a fuoco ravvicinato che verrà ricordato nella storia dell'animazione), sino a scardinare il segreto che si cela dietro a tutta questa spensieratezza.La narrazione è totalmente incentrata su Homura, sulle sue azioni e in particolare modo sulle sue emozioni. Per poter comprendere al meglio tutti gli eventi che si susseguono in questo film, specialmente la parte finale, è più che necessario essere a piena conoscenza delle opere precedenti, altrimenti la visione porterà solamente ad enormi punti di domanda.
Il fantastico mondo delle Streghe
Senza troppi giri di parole, il lavoro svolto sul lato artistico è eccezionale. Partendo dalla solida base su cui era stata costruita la storia sin ora, gli autori hanno voluto spingere ancora più forte l’acceleratore verso l’animazione sperimentale. Il risultato è un tripudio di colori e materiali diversi che si alternano a schermo seguendo delle logiche altamente fantasiose. Dando uno sguardo al mercato attuale (o recente) è difficile individuare qualcosa che sia almeno paragonabile per quanto riguarda la capacità espressiva delle scene sotto forme innovative di animazione. Anche le ambientazioni più canoniche vengono investite da una vena di dettagli estremamente ricercati, che pescano a piene mani da uno stile europeo/vittoriano, arrivando al limite dello SteamPunk, ma arricchendo il tutto di colori mai banali.Anche le musiche di Yuki Kajiura si rinnovano per varietà, con molti motivi che tornano modificati e altrettanti nuovi di zecca. Per quanto riguarda il doppiaggio italiano il giudizio non differisce dall’ottimo già sentito nella serie (e di conseguenza nei due film), ma ciononostante non sembra essere curato nei minimi particolari (come mancanza di lip sync all’inizio di alcune frasi), probabilmente a causa dell’accorciarsi dei tempi di produzione. L’unica vera nota dolente è il cambio di doppiatrice per Homura che, da un lato fa stonare la continuità, ma dall’altro ci ha un po’ delusi per via di una Emanuela Damasio con una voce forzatamente troppo acuta, tanto da far rimpiangere in più frangenti l’impeccabile espressività a cui Alessia Amendola ci aveva abituati.

Un terzo film che riempie finalmente una mancanza di novità che ormai continuava dal 2011. Una pellicola in grado di riportare alla luce una storia unica nel suo genere e di riscriverla per darle nuova vita per il futuro.
Ancor più di prima diventa una visione consigliata solamente a chi è disposto a seguire questa storia sempre meno lineare, ma ciononostante può essere apprezzata anche da chiunque sia in cerca di una rinnovata vena artistica unica.
E l'uscita italiana del 2 luglio nei cinema anticipa giusto in tempo il tanto agognato ritorno della progenitrice Sailor Moon.
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Madoka Magica - La storia della ribellione
- Anno: 2013
- Genere: Maho Shojo, Drammatico, Scolastico
- Autore: Magica Quartet, Gen Urobuchi
- Regia: Akiyuki Shinbo, Yukihiro Miyamoto
- Musiche: Yuki Kajiura
- Studi coinvolti: SHAFT
- Tipologia: Film
- Disponibilità: al cinema il 2 Luglio
- Durata: 120 minuti